
Il Signor Nelson
Pepper’s House
Pepper’s House è una casa tranquilla.
Se la guardi da fuori, non è particolarmente appariscente, anche se nei suoi sogni desidererebbe essere uno di quei villini vittoriani decadenti con l’edera alle finestre – sì, perché anche le case sognano e desiderano trasformarsi col passare del tempo.
A Pepper’s House abitano tante persone, ma nessuno ha precisamente idea di chi siano i suoi inquilini.
Quello che è certo è che, in questa casa, anche gli oggetti hanno tante verità da raccontare, soprattutto quegli oggetti ignorati dai più: sono testimoni di vita che scorre e si piega e diventa qualcosa di nuovo.
Per questo siamo qui. Per ascoltare le loro storie.
🎵 Quello che senti nel reel è un pezzo di “Observatory Mansions” di Edward Carey
Il Signor Nelson

Non è molto complicato recidere le cose.
Il signor Nelson è bravo in questo.
Sa tagliare alla perfezione
fogli,
fili,
fiori,
legami.
È un piccolo “ZAC!” ogni volta. Anche se, a pensarci bene, non è un ZAC! così indolore. O meglio, nel tempo ha imparato a renderla una cosa pulita, netta, tranquilla, separando accuratamente i drammi, il clamore, la rabbia, le domande spaventate.
Il signor Nelson è bravo a recidere le cose,
anche se quello che ama di più sono i bottoni.
I bottoni sì che sanno amare!
Sono assertivi.
Sanno legarsi alle cose e poi prendere le distanze.
Forse è per questo che il signor Nelson li colleziona.
Vorrebbe tanto essere come loro: piccoli universi tondeggianti in grado di unirsi a tessuti, cappelli, tendaggi, vite.
Ma insomma. Non è che c’è da dispiacersi per il signor Nelson.
Lui è fatto così!
E sì, lo sappiamo tutti nella teoria che i legami fanno “bene”…
ma non è detto che tutti li vogliano.
Per questo né tu né io dobbiamo giudicare o consigliare alcunché.
Però possiamo regalare al signor Nelson un bottone.
Magari un giorno gli verrà voglia di scoprire come si sta uniti a qualcuno.
Magari no.

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