Wu wei: il signor Fare e le sue scarpe da ginnastica

Fare è un gran signore. Sempre con la sua valigetta di cuoio, la penna nel taschino, un’agenda così grande che non entra nella borsa – deve tenerla sottobraccio!

Ora, sia chiaro, Fare è un signore con tante doti: ha imparato a muoversi nella complessità, a incastrare impegni, a rispondere a situazioni imprevedibili.

Però – c’è sempre un però – a volte anche Fare deve confrontarsi con la sua impotenza – e non è una cosa che ama molto.

Sí, perché a volte la sua penna non funziona, nella cartella di cuoio non trova le risposte e di fronte al grande frastuono che ha dentro si accorge di non potere proprio niente.

Può di certo farsi mangiare dall’ansia, chiedere a tutti quelli che conosce come agirebbero al suo posto, pensare ore e ore a come uscire da questa ambiguità che non sta mai zitta.

A volte Fare per fortuna smette di correre. Lo fa perché piove tanto e le scarpe di ginnastica che indossa si inzuppano talmente di acqua che smettono di funzionare.

La strada è fredda e fuori è notte.

“Fare, smettila di affannarti. Ora devi solo aspettare”, è una voce posata che osserva il signor Fare con pacata gentilezza.

“Ma stai scherzando? Io devo fare qualcosa! Altrimenti impazzirò! Andrà tutto a rotoli se non intervengo!”

La voce posata si chiama Attesa e ne ha visti tanti di signor Fare nella sua vita, tanti quante le rughe che ha sul viso:

“Caro signor Fare, tu pensi sempre di avere il totale controllo della tua vita. Ti dai troppa importanza. Ora fermati: prendi spazio, prendi tempo. Una cosa di cui non si parla mai è l’importanza del prendere le distanze.

A volte la distanza ci dà nuove prospettive, a volte lasciar sedimentare le cose nella pancia porta risposte inaspettate. Invece tu, a furia di star appicciato alle cose finisci per non vederle più!”

“Mi stai dicendo che devo arrendermi?”

“Ti sto dicendo di scorrere, un po’ come fanno le cascate. Di lasciarti guidare da qualcosa che dentro di te sta già lavorando.”

Fare è un signore alquanto dubbioso, ma sente che nelle parole di Attesa ci sono delle verità. Così si sdraia nella strada fredda, bagnata dalla pioggia, e lascia che l’acqua faccia il suo corso.

“C’è una strana liberazione”, pensa, “nel fidarsi”.

[ wu wei è un concetto orientale che racchiude la saggezza del non fare ]

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