La larva che sognava Dio

Sei una larva.

Non è bello essere larve. Tutti ti guardano in maniera un po’ strana: “Dove sei finita?”, ti chiedono, “Quando torni?”.

La verità è che sei giù, dentro, in un posto profondissimo e un po’ stretto che ti eri dimenticata di contenere, un buio caldo dove balla l’informe.

La verità è che non tornerai più come prima e che ti è difficile anche solo immaginare quali colori respireranno sulla tua pelle. C’è, forse qualche idea la hai, ma poi sai che la vita non è mai come te la aspetti.

Piove.

Piccole gocce che ti levigano.

Poi, a volte, il mondo soffia, tu ondeggi e in questo dondolio provi a sognare Dio. Sí, perché anche le larve sognano Dio: sognano di ricongiungersi a quel flusso potentissimo che le faceva sentire un pezzettino antico di questo universo.

Non è facile essere larve.

Bisogna avere fiducia che la pazienza che distilli dal corpo prenderà una direzione.

Bisogna oscillare continuamente in direzioni opposte prima di scollare le ali da tutti quegli strati che ti porti addosso.

Quanti viaggi fa la nostra Anima prima di tornare da noi?

Dobbiamo tenere piccoli lumini accesi sulla via, perché possa ricordare la via di casa.

Minuscole luci nella notte freddissima.

Rispondi