La trasformazione del rapporto d’amore

Linda Leonard, dopo La Donna Ferita ci parla del matrimonio inteso come matrimonio dell’anima: un’unione che avviene non solo con l’Altro all’esterno, ma anche tra diverse parti di noi, che entrano in risonanza quando si riconoscono.

Il libro analizza diversi ostacoli che possono impedire la creazione di un rapporto d’amore significativo e duraturo.

Pagina dopo pagina, incontriamo personaggi, storie reali e storie immortali – come Dracula, Cime Tempestose, il Lago dei Cigni e tante altre – storie che contengono altre storie, le nostre, pronte per essere guardate con occhi nuovi.

Tra le diverse figure, che personificano le complesse trame interiori che possiamo vivere in relazione, conosciamo il famoso Principe Azzurro e la Principessa Eccezionale, lo Sposo Assente e la Donna in Nero, l’Amante Demonio e l’Amante Fantasma – rappresentazione che spiega molto bene le dinamiche dell’amore impossibile di cui abbiamo parlato fin ora.

Si parla dell’amore come di un processo trasformativo, che ci mette in contatto anche con le nostre ombre, desiderose di mostrarci qualcosa in più su noi stessi.

Si parla di «stregamento», attraverso la storia del Lago dei Cigni, ovvero dell’incapacità di impegnarsi con l’altro, perché ci si sente come in preda a una sorta di incantesimo che paralizza. Ma si parla anche di amori pieni di fiducia e del coraggio che è necessario avere per far evolvere la propria idea di amore.

La parte che ho amato di più in assoluto – oltre alle innumerevoli citazioni di Rilke – è l’analisi della fiaba La Bella e la Bestia. Leonard, affronta l’importante tema della distanza in amore: quella separazione interiore che occorre per guardarsi negli occhi come esseri umani, oltrepassando il desiderio di restare in una condizione estatica di innamoramento.

Gli amori coraggiosi – compreso quello verso se stessi – si nutrono delle giuste distanze, non hanno vergogna di mostrarsi vulnerabili e si aprono con umiltà al mistero della vita.

Sono amori che richiedono pazienza per essere costruiti e una grande dose di curiosità, che permette di osservare l’altro come qualcosa di inatteso eppure familiare.

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