
C’è un garbuglio sotto i tuoi piedi
È annodato forte, pieno di fili spessi, e nel tuo cuore risuona come una marea viva che chiede un porto per accoccolarsi – o forse solo per intrecciarsi in qualcosa.
A volte la nostra mente fa questo: vuole trovare la chiave giusta subito. Ma invece la vita è più saggia di noi e ci insegna che per afferrare la direzione bisogna vivere il tempo che abbiamo avanti.
Da qualche parte la risposta c’è e non è un pezzo di pietra tagliato con cura da incastrare in un mosaico. Forse è più simile a della sabbia calda sparsa lungo i nostri passi.
E ora sí, è incredibilmente frustrante restare appesi, non usare le proprie ali per spiccare il volo – perché sono ali che sono cresciute con tenacia nella cenere di tante fiamme e sappiamo che sono ali in grado di sostenerci – anche se a volte abbiamo paura che non sia così.
Forse l’unica cosa che conta è custodire in un posto sicuro il sentimento dalle radici profonde che non si piega neanche nelle tempeste.
Forse l’unica cosa che conta è oscillare con il vento, sapere che sono diversi i tentativi che possiamo fare e che niente riesce al primo colpo; sapere che da qualche parte la nostra chiave ci aspetta: forse è piccola ma ha le ali verdi – mangia speranza a colazione?
Chissà, magari sotto ai nostri piedi, in quel garbuglio, c’è anche un universo pieno di stelle che ci aspetta – e nel quale, molto probabilmente, non immaginavamo di poter vivere.

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