
Amore impossibile (seconda parte)
Questa è la seconda parte di un articolo dedicato al tema degli amori impossibili. Se non l’hai ancora fatto puoi leggere qui la prima parte.
Ti avviso, questo articolo è parecchio lungo. Se ti va di leggere solo qualche pezzo, qui sotto trovi un indice degli argomenti affrontati.
Di cosa parliamo in questo articolo:
- La visione romantica della sofferenza
- Quando diventiamo Miss/Mister Purezza
- Il confronto con la propria Ombra
- L’ira, le lacrime e le domande: sull’importanza del sentire e di non sviscerare troppo l’esperienza con il pensiero
- Cosa ci insegnano gli amori impossibili



Cara sofferenza, sei così bella
Un altro fuoco che può alimentare l’Amore impossibile è la visione romantica della sofferenza.
Leggendo Claudio Naranjo, uno psichiatra che ha studiato le personalità degli individui attraverso l’enneagramma, ho trovato una buona descrizione di questo vissuto.
«L’Enneatipo 4 è una persona sensibile, appassionata, intensa. In un certo senso la malinconia, il soffrire per qualcosa, rendono la vita tragica ma anche poetica, simile a quella mostrata dai film.
Tutto per questa anima è ammantato da una sorta di amore irrequieto. Vi è una grande nostalgia per qualcosa di sconosciuto, un senso di abbandono, una drammatizzazione della tristezza.
Vi è una ricerca continua di eventi straordinari e di esperienze intense, cui corrisponde l’insoddisfazione per ciò che è ordinario e privo di drammaticità.» (cfr. Naranjo, Carattere e Nevrosi, l’Enneagramma dei tipi psicologici)
⚠️ [Nota. l’enneatipo descritto da Naranjo non è l’identikit di un essere umano reale. Nel libro vengono solo descritti processi interiori che possiamo vivere o meno]
Questo indossare la sofferenza «romantica» come un’identità, può talvolta anche portare a rincorrere persone inafferrabili, che ci fanno stare male, ma fanno anche sentire vivi.
È molto difficile a volte rendersene conto e accettare di avere questo rapporto con il dolore.
Eppure iniziare a rendersene conto e lavorarci con dedizione e delicatezza può essere l’inizio di un grande viaggio.
Miss Purezza non è abbastanza
Diventiamo Miss/Mister Purezza quando:
1️⃣ incarniamo la mitezza e la dolcezza, mostrando una comprensione esagerata per l’altro anche quando non veniamo rispettati
2️⃣ soffochiamo la spontaneità, stando continuamente attenti a quello che dobbiamo dire o non dire. Lo facciamo per non rovinare l’immagine che l’altro ha di noi, perché abbiamo paura di non piacergli/le più
3️⃣ accudiamo come bambini persone adulte da un pezzo, spinti dalla persuasione che le nostre premure e il tempo plasmeranno come vogliamo chi amiamo

Perché lo facciamo?
• forse perché speriamo che donandoci così totalmente, avremo dall’altro un amore altrettanto incondizionato
• forse perché pensiamo di non dover dare fastidi al/alla partner e che il non entrare mai in conflitto sia l’unico modo per tenere l’altro al nostro fianco
• forse usiamo Miss Purezza un po’ come una seduzione, una maschera perfetta, perché abbiamo tanto bisogno di un altro per stare bene
La gentilezza, la dolcezza, la comprensione sono doti incredibili, ma vanno adattate alle diverse situazioni. Deformarsi per essere accettati dall’altro è come vendere il cuore all’inferno per avere un po’ di calore. Non alimentiamo nella nostra testa la visione di un amore ultraterreno per poi raccogliere nella realtà solo briciole. Possiamo imparare ad arrabbiarci, a difendere i nostri confini, a essere sinceri e naturali con l’altro, togliendo quella pesante maschera che siamo convinti di dover indossare per essere accettati dal mondo.
Se ti accorgi che stai vivendo questo ruolo non colpevolizzarti. Ci sono tanti piccoli passi, uno dopo l’altro, che possono riportarti verso di te.

Possiamo imparare ad arrabbiarci, a difendere i nostri confini, a essere sinceri e naturali con l’altro, togliendo quella pesante maschera che siamo convinti di dover indossare per essere accettati dal mondo.
Il confronto con la propria Ombra
“Caro Mr X, avevo occhi pieni di specchi. Ero imprigionata in ragnatele di fantasie. Recitavo la farsa del fiore perfetto per non essere mai abbandonata. Mendicavo il vostro amore e ho venduto il cuore ai demoni pur di averlo.
Forse cercavo la distruzione per sentirmi viva.
Forse giocavo all’eroina per salvare me stessa in voi.
Tessevo una tela sottile per trovare in voi un amore che non avevo neanche per me stessa. Pretendevo. Bramavo. Macchinavo.
Avevo una presunzione d’onnipotenza, di poter riaccendere la scintilla nel vostro freddo cuore e mi aspettavo che avreste recitato il ruolo che vi avevo assegnato.
Ma ora ho capito questo: per poter essere realmente bisogna rinunciare a sedurre. Bisogna rinunciare a voler essere il centro gravitazionale di qualcuno. Bisogna imparare ad assumersi consciamente la responsabilità della propria vita. Ho conosciuto i mostri che abitano nel mio cuore. L’oscurità altrui non mi spaventa né esercita più il suo fascino su di me.
Ognuno di noi ha una parte mendicante e malata.
Ognuno di noi ha un nucleo infantile che viene torturato dalla realtà.
Ognuno di noi, in base al rapporto con i propri demoni, può possedere o lasciare libertà.
Amore paziente e attenzione sono le uniche armi che abbiamo.”
🗣️ Ho scritto questo breve testo pensando al lato ombra di Miss Purezza. A volte, anche gli amori che ci fanno soffrire soddisfano qualche bisogno o credenza che non vogliamo riconoscere.

Sull’importanza del sentire e di non sviscerare troppo l’esperienza con il pensiero
Arriva un momento in cui sviscerare con i pensieri l’esperienza non serve più. Arriva semplicemente un momento dove si viene investiti da un grande dolore e dove si incontra una compagna di viaggio a lungo tenuta in silenzio: la rabbia. A volte soffochiamo la rabbia che accompagna le nostre ferite. E allora lei si trasforma in sintomi fisici, psichici e pensieri depressivi che paralizzano. Arriva l’angoscia disarmante, la paura di impazzire. La notte nei sogni c’è tanta violenza. Eppure in questa ira che temiamo tanto c’è la nostra salvezza. La rabbia, quando viene espressa e attraversata con consapevolezza, libera, crea nuovo spazio, stabilisce limiti, ti aiuta a dire “no” quando lo senti. Ci fa alzare da quel letto in cui il vuoto ci ha mangiato pezzo dopo pezzo.
Diventare consapevoli razionalmente è necessario, ma non è abbastanza. Il cambiamento si innesta su qualcosa di più interno che accade. Forse è un limite che ti sbatte violentemente contro, un confine ti mette alla prova, ti dà un ultimatum: «O anneghi in questo abisso di vertigini o scegli te stess*». Forse è incontrando questo limite che troviamo il coraggio, raccogliamo la vita e ci mettiamo al centro di essa, per la prima volta e veramente. Questa scelta segna l’inizio di un lungo percorso. Qualcosa in te si è mosso per sempre, anche se la conoscenza del cuore necessiterà di più tempo per maturare ed entrare nelle tue azioni.
L’unica arma che abbiamo è abbracciare questo grande dolore, dargli spazio, voce, significato. E non dobbiamo farlo da soli. Possiamo cercare qualcuno che possa ascoltarci, aiutarci a pensare, a metterci in discussione, a capire chi siamo diventati dopo che questa lunga crepa ha rotto l’involucro di pelle vecchia che ci conteneva.
Cosa ci insegnano gli amori impossibili?
Gli amori impossibili sono promesse che hanno paura di crescere, eterni volteggi in cerca di ossigeno, città invisibili sommerse d’acqua che riecheggiano in qualche ricordo brillante.
Lasciar andare una persona è sempre atroce per il cuore, perché significa non solo lasciar andare l’altro ma anche lasciar morire una parte di noi.
Gli amori impossibili, come tutte le esperienze e le persone che incontriamo, possono però insegnarci qualcosa:
1️⃣ Sono un’occasione per trasformare la nostra idea di amore
Possiamo passare dall’essere innamorati dell’amore a ricercare una relazione con un partner nella realtà quotidiana. Ciò significa che accettiamo di abbandonare il regno della fantasia, in cui l’altro è quel pezzo perfetto in grado di completarci.
2️⃣ Ci fanno capire che amare è anche una capacità che dobbiamo imparare
Amare l’altro non è una capacità spontanea per cui basta avere una maturità psicologica. Di questo ce ne accorgiamo bene quando ci confrontiamo con i lati dell’altro che ci danno fastidio, con momenti di noia, dubbi o paure che abitano normalmente ogni relazione. Amare necessita anche di impegno, di un continuo dialogo con l’altro e di lavoro su di sé.
3️⃣ Ci aiutano a conoscere noi stessi
Gli amori impossibili sono esperienze di intensa magia e altrettanta sofferenza che, se attraversate con consapevolezza, ci permettono di acquisire una conoscenza profonda di noi stessi, di scoprire i nostri bisogni e confini.
«Quello che ti trattiene non è la tua capacità di lasciarti andare. È la tua capacità di tenere duro e continuare a sperare in cose che non ti hanno amata abbastanza perché tu debba concedere loro così tante possibilità. Un giorno incontrerai un mare di lacrime e capirai che sono le tue. E questo spezzerà e al contempo riparerà il tuo cuore. Solo allora riuscirai a voltare pagina»
Nikita Gill – Come arde il mio cuore. Lampi nell’animo, caos nelle ossa
Questo è il secondo articolo dedicato al tema degli amori impossibili. Puoi leggere il primo qui.
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